23 April 2010

ARMANI, THE BUSINESS MAN





Se dico “Giorgio Armani” pensiamo al super sexy Richard Gere in American Gigolo” (1980), alle giacche destrutturate, alla sua predilezione per donne in tacchi bassi e T-shirt dallo stile inconfondile e riconoscibile worldwide, alle pubblicità con uomini bellissimi dal fisico scolpito sui quali qualsiasi capo, dalle mutande all’abito Armani, sembrano un miracolo sartoriale.
Da una diecina d’anni il nostro Giorgio nazionale, forse stufo della moda o semplicemente annoiato o forse ingolosito dalle numerose opportunità imprenditoriali alla sua portata, si sta cimentando in nuove fatiche come alberghi, arredamento casa, complementi, dolci, fiori…etc..etc..
L’instancabile Re Giorgio sta diventando uno degli imprenditori più abili e scaltri del nostro secolo.

Nato a Piacenza nel 1934 da una famiglia della media borghesia Re Giorgio conclude gli studi superiori e approda nella city meneghina per frequentare la facoltà di Medicina all’Università degli Studi, abbandona però le aspirazioni chirurgiche dopo soli due anni e trova impiego presso La Rinascente, forse come vetrinista, forse come buyer (le mie fonti su questo divergono).
Non tutti forse sanno che per un certo periodo lavora anche come assistente fotografo con discreto successo, per poi giungere in un’agenzia di moda dove matura un’esperienza che risulterà preziosissima per la sua futura carriera, entra infatti in contatto con prodotti di alta qualità e stili provenienti dagli USA, dal Giappone e dall’India, sposta la propria visione della moda dall’egocentrico panorama italiano/europeo a una più globale del fashion, che si manifesterà con apprezzabili influssi di altre culture nelle sue proposte.
Nel 1964 comincia a disegnare la collezione uomo per Nino Cerruti pur senza avere una formazione specifica, incoraggiato poi dal suo amico e partner (finanziario) Sergio Galeotti Re Giorgio abbandona Cerruti per diventare a sua volta stilista e consulente freelance.
Il suo talento è prorompente e lo proietta in anni di assoluta ascesa e che nel 1975 viene fondata la GIORGIO ARMANI SPA.
Nell’agosto del 1985 Sergio Galeotti ahimè muore a soli 40 anni stroncato da un infarto, lasciando un vuoto nell’azienda e soprattutto nella vita di Re Giorgio.
Dagli anni 80 ad oggi è storia nota: l’azienda esce, i negozi Armani proliferano come funghi in tutto il mondo, aumenta il fatturato, si moltiplicano i profitti, Armani è oramai un personaggio pubblico conosciuto all over the world, amico o stilista o entrambi di numerose star e starlette del cinema e dello spettacolo, VIP, sportivi e chiunque faccia immagine e glamour.
Nel 1982 l’autorevole TIMES gli dedica la copertina: è l’incoronazione del Re.
Nel 1983 il Council of Fashion Designers of America lo “elegge” Stilista Internazionale dell’Anno; finalmente anche la Repubblica Italiana si accorge del talentuoso piacentino e nomina Giorgio Armani Commendatore nel 1985, Grand’Ufficiale nel 1986 e Gran Cavaliere nel 1987. Titoli onorifici come se piovesse! Ma Giorgio non si monta la testa e continua la scalata al jet set mondiale, nella cui cerchia è entrato a pieno titolo grazie ad autentico talento e duro, durissimo quotidiano lavoro.

No comments:

Post a Comment

fashion comments: